Liliana Segre e Daniela Palumbo (2015) Libro-Testimonianza
Recensione di Viola
Alla fine della giornata il mio mondo di fantasia, al quale mi aggrappavo per
“fuggire” dal campo, era diventata una piccola stella che vedevo in cielo. Sempre la
stessa […] Da quella sera, ogni giorno quando arrivava il buio la cercavo, le parlavo.
[…] Vedendola, dentro di me le dicevo: «Finché io sarò viva, tu, stellina, continuerai a
brillare nel cielo. Stai tranquilla, io non morirò. Io sarò sempre con te.»
Liliana Segre, senatrice a vita nata nel 1930 a Milano, nel libro “Fino a quando la mia
stella brillerà” narra in modo semplice e coinvolgente la sua vita e rende partecipe il
lettore del dramma della Shoah. Orfana di madre, viene cresciuta da un padre
amorevole e trascorre un’infanzia serena nel capoluogo lombardo, apprezzando
molto il valore dell’istruzione e la sua insegnante. Nel 1938, però, le leggi razziali
sconvolgono per sempre la sua esistenza: Liliana è costretta ad abbandonare la
scuola, le sue amicizie e infine la sua abitazione. Nel 1944 viene deportata al campo
di concentramento di Auschwitz-Birkenau , che raggiunge dopo un viaggio
estenuante durato sette giorni. È subito separata dal padre, che purtroppo non
rivedrà mai più. Liliana, nel ripercorrere un momento tanto doloroso della sua
esistenza, svela al lettore le sue emozioni, le sue preoccupazioni e i suoi pensieri più
intimi. Nella terribile vita del campo di concentramento il suo unico conforto diventa
una stella, che osserva tutte le sere. “Finché io sarò viva, tu continuerai a brillare”.
Pur non potendo paragonare l’attuale periodo di emergenza epidemiologica a un
momento così tragico della storia del Novecento come quello della Shoah, questo
libro autobiografico può ricordarci quanto sia importante lottare per raggiungere i
propri scopi e non abbandonarsi alla disperazione. Anche nei momenti
maggiormente tetri e angusti dell’esistenza la nostra “stella” può guidarci e
incoraggiarci.