Ogni cosa è illuminata

Jonathan Safran Foer   (2002)    Romanzo

Voto: 2.5 out of 5 stars (2,5 / 5)

La storia è ispirata alla vicenda personale dell’autore e si compone di tre percorsi narrativi: il primo, ambientato nel presente, ha come protagonista lo stesso Jonathan che, parte per l’Ucraina con l’intenzione di conoscere Augustine, la donna che aiutò suo nonno a fuggire dai nazisti; il suo obiettivo è recarsi a Trochenbrod e per arrivarci, si fa aiutare da Alex e suo nonno, proprietari di un’agenzia di viaggi. Questa prima parte è raccontata grazie all’espediente di lettere che si scambiano i due ragazzi dopo la fine del viaggio e il ritorno di Jonathan negli Stati Uniti. Inoltre, Foer ne approfitta per rivelarci come questo viaggio abbia cambiato profondamente anche le vite di Alex e di suo nonno, il quale diventa un personaggio chiave della narrazione. La seconda linea narrativa tratta della giovinezza del nonno di Jonathan e descrive i tristi eventi legati all’occupazione nazista dell’Ucraina mentre, il terzo filone , riporta le vicende storiche che si sono compiute, dal 1700 in poi, nel villaggio di Trochenbrod, soffermandosi soprattutto sulla vita di Brod, bis bis bis nonna di Jonathan.

Fino ad ora è stata la recensione più difficile da preparare; lo so che in precedenza ho già scritto di aver difficoltà nel valutare una lettura ma, davvero, questo libro mi ha messo in seria difficoltà. Perché solo 2,5 ad un libro che ha ricevuto così tanti elogi sia per lo stile che per la storia? Vi è addirittura la trasposizione cinematografica…
Vi prego di scusarmi ma, a parer mio, se un lettore fa fatica a capire la trama e non chiarisce i suoi dubbi neanche sul finale, quella storia non è scritta bene; per riassumere, nel mio caso: “ogni cosa non è stata illuminata”. Con questa affermazione, non voglio assolutamente dichiarare che Foer non sia un bravo autore, anzi, “Molto forte, incredibilmente vicino” è uno dei romanzi che quest’anno ho apprezzato di più ma, in questo specifico caso, il continuo alternarsi delle linee temporali e la struttura del testo, creano confusione e ciò rende la lettura davvero molto faticosa.

Se si esaminano singolarmente le caratteristiche del testo, la valutazione risulta del tutto diversa; i tre filoni narrativi sono coinvolgenti ed emozionanti, tuttavia, il continuo “saltare” da uno all’altro crea discontinuità nella lettura anche perché, non c’è un’introduzione ai personaggi. Lo stile adottato da Foer si potrebbe definire “geniale”, poiché mette in evidenza quanto il narratore, ossia Alex, conosca poco la lingua inglese; detto ciò, leggere una traduzione in italiano di un testo grammaticalmente e lessicalmente non esatto in lingua originale è molto complicato e determinati termini come “sfagiolare”, in inglese possono ricondurre al verbo corretto per similitudini ortografiche o fonetiche ma, in italiano, non significano nulla!

Quindi il mio consiglio è di iniziare da “Molto forte, incredibilmente vicino” per approcciarsi a questo autore e solo successivamente, se piace il suo stile, provare ad affrontare questa lettura. Il film può aiutare a comprendere solo parte del racconto poiché alcuni tratti della narrazione non sono stati affrontati.

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