Sabrina Janesch (2017) Romanzo d’avventura
Voto: (3 / 5)
E’ un romanzo d’avventura fatto e finito, in cui non mancano gli elementi tipici: la giungla, le tormente, gli animali esotici e ovviamente, la ricerca di un tesoro! Infatti, il romanzo si ispira alla vita di Rudolph Augusto Berns, avventuriero ed imprenditore, che era alla ricerca di El Dorado ma scoprì Machu Picchu!

L’autrice, come spiega nelle ultime pagine del libro, ha deciso di scrivere questo racconto, dopo aver letto alcuni articoli riguardanti alcuni testi ritrovati nell’archivio della Biblioteca Nacional del Perù; in questi documenti veniva indicato che, un prussiano, A. R. Berns, aveva fondato una società per azioni, “Huacas del Inca” con lo scopo di finanziare una spedizione nella giungla peruviana e in particolare, in un sito archeologico, la cui collocazione poteva essere compatibile con quella di Machu Picchu. Sabrina Janesch che, oltre ad essere una scrittrice, è anche uno storico, ha iniziato a fare ricerche in Perù sia su Berns che su Bigham, ufficiale “scopritore” del famoso sito archeologico; proprio sfogliando il diario personale di Bingham, ha individuato un’annotazione su un incontro con un misterioso anziano di origine prussiana nell’insediamento di Mandor nei pressi di Machu Picchu. A questo punto, l’autrice ha cominciato ad elaborare la trama, riempiendo “i vuoti” con episodi derivati dalla sua fantasia ma assolutamente realistici, data la conoscenza del periodo storico e delle abitudini della popolazione locale.
La trama è incentrata sulla vita di Rudolph Augusto Berns: dalla sua infanzia, vissuta prima nelle campagne prussiane e poi a Berlino, passando per l’adolescenza, caratterizzata dal duro lavoro in fonderia fino ad arrivare all’età adulta; l’autrice coglie l’opportunità di raccontare anche la società e la cultura Ottocentesca sia in Europa che nelle colonie. Giunto ad essere un giovane adulto, Berns si arrangia svolgendo diversi lavori, infatti si arruola nell’esercito Peruviano, poi attraversa le Ande come ingegnere per la costruzione della storica ferrovia andina ed infine diventa esploratore, inseguendo il sogno che lo ha portato fino lì: trovare El Dorado. Il protagonista non è un cercatore d’oro ma, un esploratore nel vero senso della parola: passa tutta la sua infanzia ed adolescenza a studiare la cultura Inca con l’obiettivo di scoprire la città perduta non per trovare un tesoro ed arricchirsi.
La storia mi è piaciuta, anche se ho trovato alcune parti, soprattutto quelle iniziali troppo prolisse; si deve tenere conto che la scrittrice, essendo uno storico, abbia reputato importante descrivere l’ambientazione in cui ha collocato il personaggio, in modo da far comprendere al lettore le motivazioni di una vita così avventurosa. Consiglio questo libro agli amanti dei romanzi di avventura e soprattutto, a chi ha viaggiato in Perù, poiché durante la lettura, riappaiono come per magia tutti i siti visitati: da Cuzco alle vette andine, dalla giungla ai terrazzamenti Inca.
Una nota particolare per la copertina dell’edizione italiana di Neri Pozza: davvero un bel colpo d’occhio quando si adocchia il libro su una bancarella!