Tara Westover (2019) Autobiografia
Voto: (5 / 5)
E’ l’autobiografia romanzata della giovane autrice americana, docente di Storia all’Università di Cambridge, che ha vissuto la sua infanzia, lontano dalle tecnologie e in preda ad un padre-padrone maniacale e al fratello violento.
E’ un romanzo forte, a tratti crudo ma, è davvero un libro che dovrebbero far leggere a scuola per capire quanto l’educazione sia fondamentale nella vita di un ragazzo. La narrazione è fluente e il lettore è trasportato nella vita della protagonista, soffrendo con lei e sperando che, possa fuggire da quella prigione in cui è nata. La chiave di volta è infatti l’istruzione che, conferisce a Tara, la consapevolezza del pericolo e del rischio alla quale è sempre stata esposta. E’ talmente influenzata dai famigliari, di credo mormone che, permane in lei un senso di colpa e un’inadeguatezza tale, da impedirle di gioire per i suoi traguardi accademici. Poco a poco il castello di terrore, superstizione e deliri a cui era abituata cade, ma è difficile per lei, rendersi conto che non potrà più tornare indietro; non può coesistere la sua vita nella società odierna e il mondo delirante in cui i suoi famigliari si ostinano a vivere.
Ammiro molto questa ragazza, non solo per la sua intelligenza ma soprattutto, per la sua forza, che le ha consentito prima di tutto, di sopravvivere e poi, di ripartire
dopo un lungo percorso di sofferenza, ricostruendosi una nuova vita in un mondo, a lei parzialmente estraneo. Mi ha sconvolto l’estremismo dei genitori che, pur di seguire i “loro precetti”, hanno messo a rischio la vita dei figli e che, sono talmente accecati dalle loro convinzioni, da negare la realtà e allontanare una figlia riconoscendola come “Satana”.

Tara è una mia coetanea, mi angoscia pensare che sia cresciuta negli Stati Uniti e che abbia vissuto la sua infanzia a raccogliere rottami in discarica, mentre io frequentavo le elementari; mentre io vivevo le prime esperienze come adolescente, lei era malmenata dal fratello sentendosi chiamare “Puttana” per essersi truccata.
Questa storia mi ha turbato e appassionato poiché, si racconta di tante cicatrici fisiche e psicologiche ma anche del riscatto e dell’emancipazione!
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro, magari in un momento in cui la mente è libera da preoccupazioni e si può intraprendere una lettura un po’ più impegnativa: ne vale assolutamente la pena, fidatevi!