“Tutto quello che ho udito di Marakanda (Samarcanda) è vero, tranne il fatto che è più bella di quanto immaginassi.” (Alessandro Magno)
PERIODO: Maggio
DURATA : 8 giorni e 7 notti
Paese che inizialmente non desta alcun ricordo nella nostra mente, se non qualche reminiscenza che l’Unione Sovietica fosse costituita da tanti stati, il cui nome spesso terminava con il suffisso “-Stan”. Però appena si cita il nome di Samarcanda, la più famosa città di questa nazione, subito si accende una lampadina che, porta a secoli lontani in cui le carovane dall’Oriente trasportavano spezie e tessuti fino in Occidente attraverso la Via della Seta. Inoltre. quasi automaticamente, si comincia a canticchiare il ritornello della canzone di Vecchioni…
“corri cavallo, corri ti prego
Fino a Samarcanda io ti guiderò,
Non ti fermare, vola ti prego
Corri come il vento che mi salverò
Oh oh cavallo, oh, oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh, cavallo, oh oh”
Ma l’Uzbekistan non è solo Samarcanda. E’ un paese che si sta mostrando al mondo dopo un periodo di chiusura politica, culturale e sociale; è un paese ospitale, rivolto al futuro senza dimenticare le sua millenaria storia. Eh si, da queste terre ci sono passati personaggi storici celebri quali, Alessandro Magno, Gengis Khan o Marco Polo ma, è anche interessante scoprire come, a fine Ottocento, sia diventata una regione cardine nel panorama politico e strategico di alcuni imperi come quello Russo, Inglese o Persiano. Insomma, visitare questa regione significa immergersi nella storia, ammirando l’arte e gli edifici pervenuti a noi dopo secoli di guerre e riappacificazioni, entrando in contatto con le tradizioni locali delle molteplici popolazioni che hanno colonizzato questi territori.

Io e mia mamma che, è stata la mia compagna in questo viaggio, abbiamo scelto un pacchetto organizzato primo, perché è ancora un paese non così abituato alla presenza di turisti quindi, non ci sono molte strutture alberghiere e inoltre, la lingua inglese non è parlata; in secondo luogo perché, gli spostamenti interni sono molti, sebbene il tempo sia poco, per cui l’organizzazione dell’itinerario sarebbe stata complessa e si sarebbe sprecato troppo tempo tra una meta e l’altra.
Quello che mi ha particolarmente colpita è l’attenzione all’ordine e alla pulizia; dal paese di campagna fino alla metropoli, non si vede una cartaccia per terra: tutte le strade e i marciapiedi sono puliti, le stazioni della metropolitana sono lucenti, i giardini curati nei minimi particolari da giardinieri che affollano parchi e giardini pubblici. Un retaggio dell’Unione Sovietica? Chissà, forse…comunque, una bella presentazione per un paese che si sta modernizzando e un esempio da cui prendere spunto, per le nostre città spesso sommerse dalla spazzatura.
Due note prima di parlavi dettagliatamente del viaggio. Prima cosa la temperatura: può fare molto caldo ma anche frescolino per cui, portatevi un abbigliamento ben assortito. Nei primi giorni abbiamo trovato clima torrido mentre, spostandoci ad est, è sopraggiunta la pioggia. Secondo punto l’alimentazione; prima di partire consiglio di assumere fermenti lattici e continuarli durante tutto il viaggio. Bisogna evitare di mangiare cibo proveniente dai banchetti del mercato e non bere mai (neanche lavarsi i denti) l’acqua del rubinetto: utilizzare sempre acqua in bottiglia! Tutto questo, non è dovuto alla sporcizia ma, alla differenze della flora intestinale delle popolazioni nel mondo; noi abbiamo un’alimentazione del tutto diversa per cui, dobbiamo avere qualche precauzione in più per non incorrere in una terribile gastroenterite acuta! In ogni caso i piatti tipici ben cotti, come il plov sono ottimi, quindi bisogna provarli assolutamente!
1° GIORNO: Partenza
Partenza con volo diretto da Milano Malpensa alla volta di Urgench. Viaggiando di notte, è molto comodo e si arriva a destinazione di prima mattina.
2° GIORNO: Khiva
Siamo arrivati all’aeroporto di Urgench intorno alle 6.00 della mattina e dopo le formalità doganali ci siamo subito spostati con il bus verso la città di Khiva che dista solo 30Km. Qui ci siamo riposati circa un’ora e poi, abbiamo iniziato la visita al suo centro storico fortificato che, a pare mio, è tra i meglio conservati di tutto l’Uzbekistan; mi ha colpita molto perché, sebbene i palazzi siano meno “appariscenti” rispetto a Samarcanda e Bukhara, sono più autentici e girovagando tra le stradine, ci si può tuffare nella storia antica e sembra quasi prenderne parte!
Inoltre all’interno della città vecchia abbiamo assaporato la cucina tipica e il pane appena sfornato” Che bontà! Io consiglio vivamente un giro serale perché, ci sono molti meno turisti e tutto illuminato è molto suggestivo.

3° GIORNO Bukhara
Trasferimento di prima mattina all’aeroporto e partenza per Bukhara (circa 1.10h di viaggio). Questa scelta è ottima poichè si risparmia molto tempo. Attenzione agli accendini perché non li fanno portare a bordo! Non sono una fumatrice ma ho visto scene degne di un melodramma per riavere l’accendino (Cose da matti!).
Dopo esserci sistemati in un hotel molto bello (e pacchiano, in perfetto stile russo!) abbiamo compiuto una passeggiata panoramica nei dintorni, in modo da osservare anche la vita comune degli uzbeki. Siamo giunti nella zona del mercato dove, abbiamo cominciato a fare qualche acquisto. I vari bazaar vendono, per la maggior parte, prodotti ubzeki e spesso artigianali: coltelli, sciarpe, tovaglie, vestiti, spezie: chi più ne ha più ne metta! Viva lo shopping! Anche se spesso l’inglese non è conosciuto, è una popolazione ospitale e disponibile, attraverso i gesti ci si comprende benissimo!
Abbiamo anche visto il complesso di Lyabi-Hauz con la bellissima Madrassa di Nadir Divan Begi, famosa per il mosaico della sua facciata. Bisogna dire che gli edifici sono più belli all’esterno (salvo qualche eccezione) perchè, all’interno sono vuoti o si trovano bancarelle con ogni sorta di prodotto in vendita. Comunque, è una particolarità anche questa, retaggio dell’ex Unione Sovietica, in cui i luoghi di culto erano adibiti ad altri usi.
Alla sera abbiamo mangiato su una terrazza da cui si poteva ammirare il minareto di Kalyan simbolo della città, assaporando ottimi piatti tipici.

4° GIORNO: Bukhara
Di prima mattina siamo entrati nella moschea di Maghoki-Attar, che è il luogo più sacro della città nonché, la moschea centro-asiatica più antica. Successivamente, ci siamo diretti verso il centro storico, ricco di monumenti poiché questa città, nei secoli IX e X, fu la capitale dell’impero samanide e il principale snodo commerciale della Via della Seta. Abbiamo visitato il complesso di Poi-Kalyan con il suo minareto, intatto da 880 anni, per poi proseguire alla Fortezza di Ark, l’antica città reale ed infine, abbiamo sostato al “Chasma Ayub”, luogo sacro con l’acqua della sorgente di Giobbe, ritenuta curativa. All’interno di questo santuario, c’è una piccola mostra fotografica sul disastro ambientale del Lago D’Aral, lago salato di origine oceanica che, era il quarto specchio d’acqua più grande al mondo. A causa delle politiche economiche dell’Urss che, ha deciso di utilizzare copiosamente le acque dei suoi due affluenti per irrigare i campi di cotone, il bacino si è via via svuotato dividendosi in due pozze fino, quasi a scomparire. Vi lascio un articolo interessante che racconta questo disastro ambientale poco noto.
Giornata molto impegnativa ma molto soddisfacente!
http://www.geografiaonline.it/aral.aspx
5° GIORNO: Viaggio in bus verso Samarcanda e visita a Shakrisabz.
E’ un tragitto abbastanza lungo ma molto affascinante perché, si scopre l’Uzbekistan rurale, lontano dalle grandi città dell’arte; vi avviso che il percorso è abbastanza incidentato, la strada è ben asfaltata solo per brevi tratti, la maggior parte delle volte vi troverete a rimbalzare sul sedile per le numerose buche nell’asfalto. Il percorso attraversa il deserto dove si scorgono veramente pochi villaggi ma, si passa davanti alla più grande centrale di gas naturale dell’Uzbekistan (lì la strada è perfetta! Chissà perche?!). Dopo 4 ore, si arriva a Shakrisabz, città natale di Tamerlano, grande condottiero che, tra il 1370 e il 1405, conquistò larga parte dell’Asia centrale e occidentale, fondando l’Impero timuride. Tra i monumenti più importanti della città, vi è l’Ak Sarai, residenza estiva del grande condottiero di cui sono rimaste solamente le tracce di due torri; inoltre vi è la Moschea blu Kok Gumbaz, edificata da Ulugh Beg, in onore del grande discendente. Si prosegue verso Samarcanda dove si arriva nel tardo pomeriggio; nell’ultima parte del tragitto il paesaggio cambia totalmente poiché, si attraversano colline verdeggianti e campi coltivati…proprio come canta Vecchioni!
Alla sera abbiamo partecipato ad uno spettacolo musicale in cui, si rappresentava la storia di questo paese ed è stato un modo per scoprire i costumi e le usanze di questo popolo.
6° GIORNO: Samarcanda
Eccoci arrivati nella città più famosa della Via della Seta: la mitica Samarcanda! Una delle città più antiche al mondo, di cui hanno scritto molti autori celebri come Marco Polo, Edgar Allan Poe e Tiziano Terzani; è stata eletta Patrimonio mondiale Unesco nel 2001. Nonostante il clima non abbia aiutato (cielo spesso uggioso con qualche ora di pioggia), lo spettacolo che offre questa città è unico. L’inizio del nostro itinerario in città è stata Piazza Registan, simbolo di Samarcanda, su cui si affacciano tre edifici, uno più bello dell’altro, con facciate i cui colori, creano un gioco di sfumature meravigliose, già con un cielo grigio, figurarsi illuminate dai raggi del sole! Inoltre, all’interno della Madrassa Tilla-kari vi è un’area interamente rivestita d’oro…impressionante!
Abbiamo potuto ammirare la piazza anche la sera e devo dire che ne vale assolutamente la pena, così illuminata, è un vero gioiello!
Nel pomeriggio, abbiamo visitato la necropoli dei nobili Shaki Zinda , che domina maestosamente la città ( e infatti all’ingresso bisogna salire una scalinata abbastanza ripida!). Questo è proprio il luogo dove, secondo me, è presente la più grande dimostrazione dell’arte islamica in Uzbekistan. Quando si percorre la via centrale, si rimane abbagliati dal blu e turchese delle maioliche che ricoprono i muri dei sepolcri. Un colpo d’occhio davvero splendido! Il sito è un santuario in cui si trovano i sepolcri della famiglia di Tamerlano e dei suoi amici più stretti; secondo la leggenda, qui è sepolto anche un cugino del profeta Maometto, il che rende il luogo meta di preghiera da parte della popolazione. Infine, abbiamo visitato il mausoleo di Gur Emir che ospita la tomba del grande condottiero Tamerlano. Anche questo complesso è maestoso ma devo ammettere che mi è piaciuto più visitarlo la sera che di giorno…l’illuminazione gli conferisce qualcosa di misterioso!

7° GIORNO Samarcanda e viaggio in treno verso Tashkent.
Abbiamo proseguito visitando la città: ci siamo recati all’immancabile mercato che però mi è piaciuto meno di quello di Khiva e Bukhara perché più turistico; poi ci siamo diretti al mausoleo di San Daniele e infine all’osservatorio di Ulugh Beg. Quest’ultimo è davvero interessante perché, sebbene piccolo, mostra tutte le scoperte scientifiche in ambito astronomico fatte prima del 1449, quando venne distrutto; è visibile anche una parte di un largo arco usato per determinare il mezzogiorno.
Nel pomeriggio abbiamo ci siamo recati al centro di manifattura della carta Meros, celebre perchè è prodotta interamente a mano partendo dal gelso.
Nel tardo pomeriggio, abbiamo viaggiato su un treno moderno e confortevole in direzione Tashkent, cioè la capitale dell’Uzbekistan.
8° GIORNO Tashkent e ritorno in Italia.
Tashkent è una città antica di cui, rimane veramente poco, a causa di un terremoto che la distrusse nel 1966; inoltre, la ricostruzione è avvenuta in base ad un piano urbanistico che l’ha portata a diventare una tipica di una “città sovietica” caratterizzata da larghi viali, grigi edifici squadrati, e piazze molto estese come Piazza dell’indipendenza. Abbiamo visitato la parte antica con la Madrassa Barkhan, situata nella Piazza Khast Imam. La chicca di questa città, che è un’altra caratteristica tipica delle città dell’ex URSS, è la metropolitana o meglio, le stazioni della metropolitana che sono come dei piccoli musei! Mi hanno riferito che a Mosca sono più belle ma, devo dire che la pulizia, l’ordine e l’architettura mi hanno colpito positivamente.
Davvero un viaggio per gli amanti della storia e dei popoli antichi. Nella memoria restano le forme allungate dei minareti, i colori delle maioliche che ornano gli edifici, i profumi dei giardini così ben curati e quella sensazione di star rivivendo il passato mentre si ripercorre una via che fu così importante nel mondo antico.
LETTURE CONSIGLIATE:
– Il Milione Marco Polo (1298 ca) Racconto di viaggio
–Il Grande Gioco Peter Hopkirk (1990) Romanzo storico