Quel che si vede da qui

Mariana Leky (2017) Romanzo

Voto: 3 out of 5 stars (3 / 5)

E’ un bel racconto, lineare nella struttura narrativa, genuino ma non ordinario anzi, alcuni personaggi risultano alquanto surreali sia, per il loro comportamento che per le loro espressioni. Il lettore si immerge poco a poco nella quotidianità del villaggio immerso nel verde del Westerwald, dove tutto sembra scorrere sempre allo stesso modo, per anni; questa routine spaventa alcuni personaggi mentre, altri si sentono rassicurati da questa condizione. Durante la narrazione, viene spesso citato il concetto di “lontananza” sia in termini positivi, come libertà dalle costrizioni sia, in termini negativi come mancanza.

La protagonista si chiama Louise ed è intorno a lei che girano tutti i personaggi della storia cioè, gli abitanti del paese (Ops! Stavo dimenticando che c’è anche un Okapi!); ne risulta un grande ritratto di famiglia, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno con una caratteristica fondamentale , ben descritta dall’autrice durante, i molteplici episodi che si susseguono nei vent’anni in cui si svolge la storia.

Inoltre, ci vengono rappresentate numerose sfaccettature dell’amore e dell’amicizia: l’amore non confessato, l’amore lontano, l’amore finto, ma anche, il rapporto indissolubile di amicizia e il difficile rapporto genitoriale. Tanti legami e tanti addii che commuovono il lettore e descrivono bene la difficoltà del distacco.

Insomma, un romanzo all’apparenza molto semplice per quanto riguarda sia lo stile che la trama: esso, anche se non si caratterizza per particolari intrecci o misteri, arriva all’anima del lettore che si emoziona ma mano che procede con la lettura.

Devo ammettere che le prime pagine scorrono a rilento e la storia fa fatica ad ingranare: la prima parte è troppo prolissa. Successivamente, quando ogni personaggio è delineato e si capiscono determinate dinamiche, il lettore viene incuriosito dagli eventi ma, a parer mio, non coinvolto completamente. In ogni caso, è una storia carina, che fa riflettere su quanto i rapporti interpersonali possano essere variegati e quanto gli eventi della vita, sebbene improvvisi e tristi, possano essere il punto di partenza per nuove opportunità.

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