Tutti i nomi

Josè Saramago (1997)    Romanzo

Voto: 3 out of 5 stars (3 / 5)

Ho comprato questo libro per caso; mi trovavo in vacanza a Lanzarote e ho visitato la casa di Josè Saramago (vedi “Viaggio a Lanzarote”). Se capitate a Tias, andate a vedere questa casa-museo, dove l’autore ha passato gli ultimi anni della sua vita; oltre ad essere interessante conoscere la vita pubblica e privata di un premio Nobel, è affascinante capire cosa sta dietro al suo pensiero e cosa lo ha ispirato a scrivere molti racconti. Inoltre il personale è molto gentile e disponibile, a rispondere ad ogni curiosità. Fatta questa digressione, passiamo alla recensione del libro.

E’ difficile valutare questo romanzo perché, sia la trama che lo stile linguistico, sono particolari e originali per cui la lettura non è semplice. Il protagonista è il Signor Josè, scritturale ausiliario presso la Conservatoria Generale, che, dopo aver casualmente visionato un documento anagrafico di una donna sconosciuta, ne va alla ricerca tormentata. Le vicende rasentano l’assurdo ma, grazie a queste avventure, il protagonista si evolve fino a scoprire nuovi lati di se stesso: è un percorso sia fisico che mentale. Le scene si svolgono in luoghi comuni come una scuola, un cimitero e appunto la Conservatoria Generale ma, questi luoghi sono descritti in modo tale da conferirgli un velo di irrealtà, poiché sembrano sospesi nel tempo e nello spazio; infatti, in molte parti della narrazione il Signor José è da solo e questo, attribuisce all’ambientazione un aspetto ancora più misterioso. Un altro aspetto che mi ha colpita, è stato che, solo al protagonista viene dato un nome proprio poiché, la città in cui vive e tutti i personaggi che si incontrano lungo la vicenda, sono delle entità non specificate, “la donna del pianterreno a destra” oppure “il capo della Conservatoria Generale”. Anche la donna, oggetto dell’indagine non viene mai nominata e questo, denota la grande abilità di scrittura e il vasto lessico dell’autore il quale, attraverso le domande del Signor José, riesce a far capire di chi si sta parlando, senza nominare mai il personaggio in questione. Saramago ha creato un mondo “senza nomi” per un libro intitolato “tutti i nomi” e questo è il primo punto di riflessione che si presenta al lettore. Nonostante io non abbia una preparazione tale, da comprendere le numerose sfaccettature ed interpretazioni che si possono estrapolare da questo testo, ho apprezzato molto che l’autore abbia comunicato con i lettori tramite “dialoghi interiori ” del Signor José. Da queste conversazioni, deriva che non è il nome a rendere la persona importante ma, sono i gesti che si compiono nella sua vita che, assegnano una reale identità al soggetto.

Da evidenziare, è il linguaggio utilizzato da Saramago. All’inizio, ho trovato talmente difficoltoso capire il testo che, volevo quasi interrompere la lettura; la sintassi, caratterizzata da frasi molto lunghe, l’utilizzo della punteggiatura, ma soprattutto, l’assenza delle virgolette nei dialoghi mi hanno messo in difficoltà, distogliendomi dalla comprensione del racconto; ho superato il problema, leggendo ad alta voce e ho potuto farlo, anche perché, sia la trama che lo stile, non permettono una lettura in un luogo affollato o rumoroso. Utilizzare questo metodo, mi ha permesso non solo, di capire meglio ciò che stavo leggendo, ma anche, di apprezzarne lo stile: le pause e la punteggiatura donano fluidità alla lettura e sembra quasi di recitare un testo teatrale.

Lo consiglio a coloro che sono curiosi di sperimentare qualcosa di nuovo ed innovativo sia dal punto stilistico che narrativo.

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