“Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorticato”
Josè Saramago
PERIODO: Ottobre
DURATA 7 giorni
A Lanzarote, ci siamo capitati quasi per caso poiché, cercavamo un posto di mare dove soggiornare nel mese di Ottobre ma, non troppo lontano dall’Italia. Non potevamo scegliere di meglio! Lanzarote è meno lussureggiante delle altre isole dell’arcipelago ma, sebbene più arida, riserva una natura incontaminata e colori, così decisi e intensi, che creano, con i loro contrasti, dei magnifici scorci; per non parlare dei suggestivi tramonti… Abbiamo affittato un’auto all’aeroporto per spostarci autonomamente sull’isola, mentre abbiamo prenotato l’albergo nella zona a sud dell’Isola, che è più tranquilla rispetto a Puerto del Carmen o a Arrecife; avevamo bisogno di riposo e abbiamo preferito una località meno mondana!
2° GIORNO -3°GIORNO
I primi due giorni della settimana li abbiamo dedicati al relax sulla spiaggia di Playa Blanca. Playa Blanca è un villaggio molto carino e la sua spiaggia è il vero fiore all’occhiello poiché, è riparata dal vento, spaziosa ed attrezzata; il mare è pulito e cristallino ma questo caratterizza tutta l’isola. Inoltre da Playa Blanca parte una bella passeggiata panoramica che porta fino a Marina de Rubicon, famosa per essere l’approdo di yacht e panfili e per i suoi negozi eleganti. Devo dire che è piacevole fare un giro serale per ammirare il porticciolo.
4° GIORNO
Gita al nord dell’Isola! Per spostarsi dal sud, al nord dell’isola, in auto, ci si mette circa un’ora; le strade sono ben asfaltate e si viaggia comodamente. La prima tappa è stata la Cueva de los Verdes, grotta molto vasta che è parte del tunnel vulcanico sotterraneo e sottomarino di Atlantide, lungo circa 8 Km, formatosi in seguito alla solidificazione della colata lavica per l’eruzione del vulcano “La Coruna”, circa 5000 anni fa. E’ un luogo unico al mondo e se volete visitarlo c’è una guida che vi accompagnerà, lungo un percorso molto affascinante e con qualche sorpresa finale!! Devo avvisarvi però che, ovviamente, il camminamento è disomogeneo quindi bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi e ogni tanto, ci si deve abbassare lungo il percorso. Terminata la visita, siamo andati subito a vedere Los Jameos del Agua, situato a pochi passi…i jameos sono buchi formatesi in seguito alla caduta del “tetto” del tunnel lavico precedentemente descritto; quando passa la luce crea uno spettacolo visivo sorprendente! Questa conformazione geologica ha inspirato l’artista locale César Manrique, a creare opere architettoniche, a partire proprio dalla natura; il Jameos de Agua è una commistione ben riuscita tra uomo e natura. C’è anche un ristorante se, ci si vuole fermare per pranzo, ma noi abbiamo ripreso la macchina e ci siamo avviati lungo la strada che costeggia il mare, fino ad arrivare ad Orzola, all’estremità dell’isola dove abbiamo mangiato un bel piatto di pesce in una trattoria. Dal porticciolo di questo paesino di pescatori, ci si può imbarcare per l’isoletta “La Graciosa”, poco lontano, ma io ho preferito evitare questa escursione visto, che soffro il mal di mare e ammirare l’isoletta dall’alto! Il punto perfetto è il Mirador del Rio, altra opera di César Manrique da cui non solo, si ammira “La Graciosa” ma anche il canale “Il Rio” e da qui, è visibile il contrasto tra il rosso della terra vulcanica e il blu dell’oceano! Lungo la strada in direzione del “Mirador del Rio” ci siamo fermati per una passeggiata post-pranzo molto caratteristica! Se parcheggiate nel paesino di Ye, nei pressi della chiesa, inizia il sentiero per la salita al vulcano La Coruna. Non è una camminata impegnativa ma è carino camminare tra i campi e salire per osservare il cratere da vicino (onestamente non ha niente di diverso dal Vesuvio, però può essere un’escursione interessante).
Come ultima tappa ,siamo andati sulla spiaggia di Famara, ad ammirare i salti dei surfisti tra le onde del mare! Attenzione al vento che qui è davvero forte!
5° GIORNO
Visita al parco naturale di Los Ajaches e alle sue meravigliose spiagge. E’ raggiungibile via terra o via mare…come vi ho già detto, preferisco la prima opzione e così ci siamo diretti in auto di prima mattina, pagando un biglietto di ingresso di tre euro (sono d’accordo a pagare una quota simbolica per preservare e mantenere pulito un sito turistico!).
Questo parco, situato a sud dell’isola, è costituito da molte spiagge e consiglio di visitarle tutte perché sono diverse tra loro anche se il mare è sempre magnifico; alcune sono più ventose, altre più turistiche… la mia preferita in assoluto è stata la spiaggia di Papagayo che, non a caso, è considerata una delle più belle di tutta l’isola! E’ riparata dal vento, non molto grande e non attrezzata, l’unico bar è in cima alla rupe (dove si mangia molto bene!). Penso che in alta stagione questa spiaggia si presa d’assalto, ma noi non abbiamo trovato molta gente e così ci siamo goduti a pieno questo paradiso!

6°GIORNO
Dedicato alla visita della parte a Sud dell’isola. Come prima cosa siamo andati a vedere le scogliere vulcaniche di Los Hervideros, poi poco più avanti il magico Charco de los Clicos, dove il verde delle sue acque contrasta con il nero della sabbia lavica e il blu del mare! Altro sito dove chi è appassionato di fotografia o di pittura può dare pieno sfogo alle sua creatività!
Successivamente siamo indietro per andare al parco naturale di Timanfaya ; una lunga strada che tira dritta in un paesaggio di terra nera e rossa, tra vulcani sparsi ovunque! Molto suggestivo! Ci è sembrato di essere arrivati sulla luna!!!! Ogni tanto si vede qualche fila di dromedari che trasportano turisti in giro…ma in generale è tutto disabitato! Potreste fare un po’ di coda per parcheggiare ma il centro è molto organizzato e ogni 10-15 minuti parte un pullman per visitare tutto il parco; l’unica pecca è che non si può scendere dal mezzo per qualche fotografia!!!
Al termine, uno spettacolo di geyser saluterà gli spettatori!
Saliti nuovamente a bordo della nostra macchina, ci siamo diretti verso Geria per vedere i particolarissimi vigneti di Lanzarote…Inoltre, abbiamo fatto un giro per le cantine e assaggiato i vini locali accompagnati da un bel pranzetto!
Sulla via del ritorno, ci siamo fermati a Tias per visitare la casa-museo del premio Nobel Saramago. Non avevo mai letto un libro di questo autore ma, viste le ottime recensioni su Tripadvisor, mi sono convinta a visitare questo museo…ed è stato davvero interessante! Oltre a conoscere questo scrittore, di cui ho poi letto due libri, ho scoperto un grande uomo, molto umile nonostante fosse una celebrità.
Consiglio la visita, ma attenzione, l’ultimo ingresso è alle 13,30! Noi siamo stati fortunati perché quel giorno tenevano aperto anche al pomeriggio, ma è stata un’eccezione.
Tornati a Playa Blanca ci siamo concessi ancora un bagno e relax!
Visto che abbiamo citato questo autore, consiglio la lettura di “Cecità” (1995); lettura impegnativa ed angosciante ma che fa riflettere il lettore sulla condizione in cui viviamo o potremmo trovarci a vivere. Senza dubbio un capolavoro della letteratura.
7° GIORNO
Abbiamo salutato, solo con un “arrivederci” questa splendida isola che nasconde paesaggi incredibili e una natura dai colori spettacolari, ancora protetta dalla modernità dell’uomo!
LETTURA CONSIGLIATA: “Quaderni di Lanzarote” di José Saramago (2010) Romanzo