Seichō Matsumoto
Tokyo Express Romanzo giallo Voto: (4,5 / 5)
La ragazza del Kyushu Romanzo Noir Voto: (3 / 5)
Tokyo Express
I corpi di due giovani vengono rinvenuti in una baia ma il caso viene subito etichettato dalla polizia come suicidio d’amore poiché, entrambi, sembrano aver assunto cianuro. Per Torigai Jūtarō e il suo collega Mihara Kiichi qualcosa non torna: la soluzione sembra troppo scontata, soprattutto se uno dei giovani è implicato in un caso di corruzione ed entrambi hanno avuto comportamenti stravaganti nei giorni precedenti alla morte.
Una trama abilmente congegnata dove il tempo svolge un ruolo chiave; infatti, orari e tratte ferroviarie diventano centrali per la narrazione e per la soluzione del caso. Non scrivo altro per non svelarvi indizi utili ma, vi dò un consiglio: fate attenzione ai nomi delle stazioni ferroviarie perché, per la comprensione dell’intrigo, risulta importante ed essendo termini in lingua giapponese si possono confondere tra loro. Un giallo davvero ben costruito sia per quanto concerne i personaggi, che per l’ambientazione. Il punto di forza del testo sono le descrizioni riguardo alle ipotesi e alle riflessioni elaborate dai due investigatori; l’autore descrive in modo attento ma mai monotono, tutti i passaggi che portano alla soluzione del caso e la lettura risulta sempre lineare e fluida.

La ragazza del Kyushu
Kiriko, ventenne dal volto pallido ma dallo sguardo impassibile, dopo un lungo viaggio dal Kyūshū, arriva a Tokyo con l’obiettivo di parlare con il più illustre avvocato del paese: Ōtsuka Kinzo. La ragazza implora l’aiuto del penalista per far cadere le accuse rivolte al fratello, arrestato per l’omicidio di una vecchia usuraia. Ōtsuka rifiuta sia, perché ha fretta e non ha voglia di ascoltare la vicenda nei dettagli sia perché, la ragazza non potrebbe pagare la sua parcella; da questo episodio, fondamentale per la narrazione, inizia il racconto. Se il tempo era il perno su cui ruotava “Tokyo Express”, in questo libro è la vendetta la reale protagonista della storia; al contrario del primo romanzo che si può tranquillamente etichettare come giallo, “la ragazza del Kyushu” è un noir più che un poliziesco e il ruolo dell’omicidio è importante, ma non centrale. Infatti, è la componente psicologica dei personaggi ciò che l’autore ha voluto evidenziare e su cui si basa la trama; Seichō Matsumoto ci porta a conoscere nell’intimo ognuna delle figure presenti nella narrazione caratterizzandole sia attraverso le azioni sia attraverso i loro pensieri ed emozioni. Non è assolutamente un romanzo d’azione, ma un thriller psicologico che affascina il lettore grazie all’atmosfera di tensione che si viene a creare. Consiglio la lettura anche a chi non ama il genere poliziesco ma predilige testi nei quali vengono tratteggiati i meccanismi psicologici dell’animo umano. Al termine della lettura rimane un retrogusto amaro poiché si aprono diversi spunti di riflessione…ma non scriverò altro!
In conclusione consiglio “Tokyo Express” a chi è amante del giallo classico e delle trame intricate mentre, per chi ama i thriller psicologici, sarà più appagato dalla lettura della “La ragazza del Kyushu”.