Una cosa divertente che non farò mai più

David Foster Wallace ( 1997)             Reportage narrativo

Voto: 2 out of 5 stars (2 / 5)

Ho comprato questo libro sia perché è considerato una pietra miliare del romanzo umoristico contemporaneo sia perché, attratta dal titolo geniale! Non piacendomi il concetto del viaggio in crociera, volevo capire quali fossero le impressioni di un giovane autore come Wallace dopo un viaggio di questo tipo.

Davide Foster Wallace a metà degli anni novanta era stato incaricato dalla rivista “Harper’s Magazine” di redigere un articolo sul soggiorno di una settimana a bordo della nave da crociera “Nadir”. Le osservazioni e la riflessione che ne risultarono furono talmente articolate, da richiedere la stesura di un libro!

Devo dire che sono rimasta un po’ delusa; innanzitutto, non lo definirei assolutamente un romanzo ma, come è evidente nel sottotitolo (ed è scritto anche sulla copertina del libro), è un reportage dettagliato sulla vita a bordo della nave. Il testo è caratterizzato da lunghe descrizioni tecniche e molti dettagli che influiscono parecchio sulla fluidità del testo. Inoltre, la lettura è continuamente interrotta da note a piè di pagina, alquanto prolisse e spesso superflue che appesantiscono ulteriormente la lettura. Come se non bastasse, lo “humor” così tanto pubblicizzato, è quasi inesistente; qualche battuta o aneddoto simpatico ma, niente di più.

L’aspetto interessante che ne risulta, è un’analisi del mercato e dello spaccato sociale riferito al ceto medio americano. L’autore descrive come se fossero animali allo zoo, i comportamenti di persone comuni, inserite in un ambiente finto e ovattato in cui, si viene inglobati in decine di attività; ai viaggiatori viene promesso un relax completo ma nella realtà, si trasformano in un gregge di caproni che manda avanti il baraccone della “vacanza extralusso”. Infatti Wallace, prova un marcato disagio in molte occasioni e ciò, viene riassunto chiaramente da questa frase:

Per tutta la settimana mi sono ritrovato a fare tutto il possibile per distinguermi, agli occhi dell’equipaggio, dal gregge di caproni di cui faccio parte, per discolparmi in qualche modo»

La copertina è azzeccata! Il luna park allestito sulla nave rende molto bene il concetto che vuole trasmettere l’autore mentre, lo sfondo di un celeste così acceso ricorda la descrizione delle tonalità del cielo e del mare caraibico.

Consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono scoprire come si svolge durante una crociera e se potrebbe piacergli una vacanza organizzata con queste modalità.

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