Domenico Starnone (2014) Romanzo
Voto: (3 / 5)
Recensione di Shiori
Questo romanzo si compone di tre parti, ciascuna delle quali racconta, da un differente punto di vista, la crisi di un matrimonio e le sue tragiche ripercussioni su tutti i componenti della famiglia. Inizialmente viviamo la storia attraverso la rabbia e il rancore di Vanda, la moglie tradita e abbandonata, con i due figli piccoli, dal marito. Veniamo attraversati dal dolore e dall’incredulità di una donna, giovane ma già provata, che assiste al disfacimento della propria esistenza e la cui frustrazione, finisce per investire i figli, soffocati da un amore assoluto e, a tratti, distruttivo. E’ poi il turno di Aldo, il marito, che racconta la sua versione dei fatti e parla di un rapporto finito, di un’infelicità latente ma profonda, che lo conduce tra la braccia di un’altra donna, non una qualsiasi, ma colei che si rivelerà essere l’amore della sua vita. Nonostante la felicità ritrovata, i sensi di colpa nei confronti dei figli, lo porteranno a riconsiderare le sue scelte e a tornare a casa dopo qualche anno e incolmabili rinunce. Infine, siamo testimoni sgomenti delle rivelazioni dei due figli, spezzati dall’instabilità dei genitori e irrimediabilmente incapaci di trovare una qualche serenità emozionale. Un romanzo semplice ma intenso, in cui assistiamo al disfacimento dell’istituzione per antonomasia, la famiglia, che da luogo positivo di crescita e realizzazione, si trasforma in una prigione, in cui gli individui sono confinati in ruoli statici, prestabiliti dalla società, e dove si stigmatizza la ricerca della felicità personale, in nome di presunti obblighi sociali. I protagonisti, infatti, scopriranno, loro malgrado, di essere legati gli uni agli altri unicamente da relazioni abbozzate e distruttive, o meglio, imbrigliati da sottili e fragili lacci. Un romanzo cinico e profondo che sa far male raccontando una storia di infelicità come tante, troppe se ci guardiamo intorno.